Niente crea più controversia, nel Kung Fu Tradizionale, che la Storia e le Origini dello stile Wing Chun; ogni Scuola ha la propria versione e la propria “verità”, questo dipende dal fatto che non esistono documenti scritti prima della seconda metà del 1800 d.C., prima tutto è basato sulla trasmissione orale. Riteniamo però che non sia cosi importante scoprire le verità storiche, sia perchè le origini sono sempre avvolte nel mito, nel mistero e nella leggenda, ed inoltre perchè la leggenda crea l’emozione e le emozioni…..corrispondono sempre a verità !

Di per se non è cosi importante se la Storia comunemente accettata dello stile Wing Chun corrisponda o meno a realtà, quello che è importante è sapere che uomini e Maestri di tutto il Mondo hanno sacrificato la propria Vita, in un modo od un’altro, per permettere a noi, oggi, di essere qui a raccontarla.

Quella proposta di seguito è l’Origine dello Stile Wing Chun, cosi come trasmessa e voluta dal  Gran Maestro Ip Man nel suo  libro “The Origin of Wing Chun”, per una questione di Tradizione, correttezza e rispetto verso il Maestro. Eventuali evidenze storiche, novità e varianti trasmesse oralmente verranno esaminate nel dettaglio durante le lezioni teoriche della Scuola SAN BAO e trasmesse esclusivamente agli Allievi.

Le origini del Wing Chun si intrecciano inevitabilmente con quelle di Shaolin, famoso Tempio Buddista Cinese. Durante la Dinastia Cinese detta del “Nord e Sud” (420-589 d.C.) ci fu un grande risveglio di fervore religioso; il Buddismo si diffuse in modo straordinario in tutta la Cina e ovunque furono costruiti Templi e Monasteri. Uno di questi fu proprio Shaolin Szu: il Monastero della Giovane Foresta, eretto verso la fine del V° d.C. sulle pendici del Monte Sung, nella Provincia di Honan.

Verso il 520 d.C. arrivò al Tempio di Shaolin, dopo aver attraversato le montagne del Tibet, il monaco indiano Bodhidarma, conosciuto col nome cinese di Ta Mo, ventottesimo Patriarca del Buddismo e fondatore della Scuola Buddista “Ch’an” (Conosciuta in Giappone come Zen). Ta Mo infatti, figlio di un famoso Re Indiano imparò le arti da combattimento ed abbracciò, sin da giovane, la fede Buddista. Giunto in Cina cominciò a divulgare il Buddismo Mahayana (ovvero del “Grande Veicolo”) e gettò le basi delle attuali Arti Marziali, insegnando una serie di esercizi fisici e respiratori destinati a dar vigore ai monaci, provati dalle lunghe ore di meditazioni ed a facilitarne il conseguimento dell’unità di spirito e corpo. Tali esercizi denominati: Shi-Pa Lo Han Shou (Le 18 mani dei discepoli di Buddha) erano delle vere e proprie tecniche di combattimento a mani nude e furono considerate il nucleo originale delle tecniche di Shaolin.

Con l’avvento dell’ultima Dinastia dell’Impero Cinese, la Dinastia Manciu dei “Ch’ing” (1644-1911 d.C.) il Tempio cominciò a perdere il suo potere religioso e politico. Da tempo considerato luogo di rifugio per i ribelli, patrioti della Dinastia Ming che volevano il rovesciamento del regime Ch’ing, nell’anno 1640 d.C. il Tempio venne attaccato per opera dell’Imperatore Manciu K’ang Hsi, che avendo ormai consolidato il potere, riuiscì ad infrangere ogni resistenza e distruggere il Tempio della “Giovane Foresta”.

La leggenda vuole che dalla distruzione del Tempio di Shaolin si salvassero solo 5 monaci: Bak Mei, Miao Hin, Fung To Tuck, Jee Seen, e la Badessa del Monastero, la Monaca Ng Muy (conosciuta anche con il nome Wu Mei che significa 5 Petali di Pruno). I “Cinque Anziani“, come vennero ribatezzati i 5 Monaci scampati alla distruzione del Tempio, si dispersero in tutta la Cina, elaborando e studiando i lori sistemi per poter insorgere contro la Dinastia straniera dei Ch’ing. La leggenda racconta che Ng Muy si rifuggiò in un piccolo Monastero, sulle montagne dell’Honnan, ed era solita recarsi in una locanda posta ai piedi del monte dove sorgeva il Monastero che la ospitava. Qui lavorava una magnifica fanciulla di nome Yim Wing Chun figlia del padrone della locanda Yim Yee. La bellezza della ragazza attirò l’attenzione di un malvivente locale conosciuto come Wong Fu (La Tigre) per la sua cattiveria ed abilità nell’arte del combattimento. Il malvivente minacciò Yim Yee di bruciare la locanda se non gli avesse concesso in sposa la figlia Yim Wing Chun, uccidendo entrambi.

La Monaca Ng Muy, a conoscenza della minaccia, propose alla giovane Yim Wing Chun di diventare sua allieva; quest’ultima accettò di buon grado ed apprese tutti i segreti dell’Arte elaborata dalla Monaca. Dopo circa sei mesi di duro lavoro Yim Wing Chun fu pronta: tornò al villaggio dove sfidò e sconfisse senza problemi il malfattore Wong. Fu. La storia vuole che Yim Wing Chun continuo cosi lo studio del Kung Fu con la Monaca Ng Muy e, una volta sposata, trasmise il suo sapere al marito Leung Bok To, che in onore della moglie e delle modifiche che egli stessa apportò al Sistema, chiamò il nuovo Metodo di Combattimento Wing Chun Kuen: “il Pugno di Wing Chun”.

Leung Bok To a sua volta insegnò a Leung Lan Quai che trasmise le sue conoscenze a Wong Wah Bo il quale apparteneva ad una compagnia teatrale itinerante, di cui faceva parte anche Leung Yee Tai, ottimo attore ed abile combattente, conoscitore sopratutto delle Tecniche di Bastone Shaolin. Wong Wah Bo e Leung Yee Tai divenuti buoni amici si scambiarono le tecniche e fu cosi che nel sistema Wing Chun venne introdotto l’uso del bastone lungo. Leung Yee Tai trasmise l’arte ad un dottore del Fatshan certo Dr. Leung Jan. Quest’ultimo ebbe solo 5 allievi, di cui solo uno continuo’ la trasmissione: Chan Wah Shun. Il Gran Maestro Chan ebbe 16 selezionatissimi allievi tra i quali un giovane ragazzino di nome Ip Man. Oggi Ip Man è ricordato e riconosciuto come l’ultimo Tradizionalista dello Stile Wing Chun, un Ambasciatore del Sistema che, grazie alle sue abilità didattiche e tecniche, ha favorito la divulgazione e la fama del Wing Chun in Hong Kong e tutta la Cina.

I grandi nomi del Wing Chun, quelli che lo hanno reso popolare in tutto il Mondo, si formarono ad Hong Kong intorno al 1950, tutti allievi di Ip Man; essi sono conosciuti e rispettati Maestri in ogni ambito del Kung Fu Tradizionale Cinese: Chu Shong Tin, Lok Yiu, Leung Seung, Wong Shun Leung, Chow Tze Chuen, Lo Man Kam, Yip Chun ed Yip Ching, ma anche tanti altri forse più vicini al mondo occidentale: Cheung Chuk Hing (William Cheung), Lee Siu Lung (Bruce Lee), Kan Wah Chit (Victor Kan), Leung Siu Hung (Duncan Leung), Fong Chi Wing (Augustine Fong) e molti altri.

Tra gli allievi diretti di prima generazione del Gran Maestro Ip Man, vi era il Maestro Chow Tze Chuen, tutt’ora vivente e grande divulgatore del Sistema. Chow Tze Chuen ha avuto pochissimi Allievi (di cui nessuno Occidentale come spesso invece si vuole far credere. Questo è da lui stesso attestato in una Lettera ufficlae firmata in Calce dallo stesso M° Chow), che lui stesso ha scelto con cura ed in modo Tradizionale (non si poteva accere alla Scuola del Maestro Chow se non si veniva presentati da amici o praticanti di Kung Fu; e si poteva essere accettati solo dopo aver superato un primo periodo di valutazione).

Uno degli allievi più stretti e diretti del Gran Maestro Chow Tze Chuen è il Maestro Mak Kwong Kuen, conosciuto internazionalmente come Donald Mak,; quest’ultimo, a sua volta, ha accettato il Maestro Simone Sebastiani (Fondatore della Scuola SAN BAO)  come Allievo Diretto (attualmente uno dei 5 allievi diretti più avanzati al Mondo nella IWCO), inserendolo ufficialmente nella Geneaologia di Famiglia con il nome di “See Man Nong”.