“Tanto più è profonda la radice che ti lega al tuo Maestro, tanto maggiore sarà la comprensione nel tuo Kung Fu.”

Quando si decide di intraprendere un Percorso Marziale, si decide di Diventare Maestri di Se Stessi. E’ quindi fondamentale stabilire, sin da subito, un corretto e sano rapporto tra Maestro ed Allievo. Il Maestro rappresenta l’Archetipo fondamentale contro cui specchiarsi e combattere, ma anche quello con cui confrontarsi ed apprendere.

In tutte le antiche culture, sia Occidentali che Orientali, il ruolo del Maestro è fondamentale in quanto rappresenta l’icona, il modello da imitare; I Maestri sono sempre stati i saggi e gli anziani del Villaggio, pieni di saggezza e virtù acquisite con lo studio e l’esperienza. A loro spetta il compito di introdurre le giovani generazioni ai Segreti ed ai misteri della Vita e dell’Arte.

Nelle Arti Marziali Tradizionali bisogna distinguere tra uno Studente (Shue Sheng) e un Allievo (Tu Di o To Dai). Questa differenza è correlata a quella che esiste tra un Insegnante (Lao Shi) e un Maestro (Shi Fu o SiFu).

Uno studente è qualcuno che sta imparando qualcosa da un insegnante; anche se nel rapporto ci sono obblighi da entrambe le parti, non c’è nessun tipo di vincolo tra di loro.

Un Allievo invece ha dedicato Sé stesso al Maestro e all’Arte del suo Maestro. L’Allievo si è impegnato a intraprendere la strada e diventare esperto in ambiti della conoscenza riservati a pochi; per questo egli ha chiesto al proprio Maestro di accettarlo e condurlo in questo particolare percorso. Il rapporto è sacro e gli obblighi sono vincolanti, sanciti da una Cerimonia che prende il nome di “Bai Shi”, letteralmente “Inginocchiarsi al Maestro”.

Accettare questo sacro rapporto Maestro-Allievo, significa per l’allievo riconoscere l’insegnante come suo Maestro nell’Arte e servirlo in tutto ciò che riguarda l’Arte. Bisogna però fare attenzione a non intendere “Maestro” nel senso di padrone (rapporto padrone-servo). Un “Shifu” non detta legge in ogni ambito della vita dell’allievo. Gli Allievi non sono servitori del Maestro, da usare e di cui approfittare per ogni voglia o capriccio. Il gruppo degli allievi del Maestro non è una setta, bensì la famiglia allargata del Maestro.

Il dovere del Maestro è quello di far progredire i suoi allievi lungo il percorso. Dopo aver accettato uno studente come “Allievo”, questo diventa come un figlio per il Maestro. Agli Allievi è concesso poter frequentare il Maestro e la sua vita privata e quest’ultimo deve tenere in considerazione le loro richieste di insegnamenti più approfonditi.

Ovviamente il Rapporto Maestro-Allievo (SiFu-To Dai) è un Rapporto che nasce in modo spontaneo negli anni, un naturale sviluppo dello studente, che con il passare del tempo percepisce la Pratica come qualcosa di più profondo e più vicino al proprio essere interiore. Chi Onora il suo Maestro, Onora se stesso.

Lo Studente che vuole approfondire l’Arte e la Pratica scelta, diventerà necessariamente un “Allievo”, in quanto sa che deve essere accompagnato in un territorio che non conosce, da chi l’ha già esplorato. Chiederà allora al Maestro di avvicinarsi di più a lui per poter meglio comprendere, senza essere però offuscato dall’immagine del Maestro stesso. Calzante è l’immagine che ci viene fornita dal Maestro Zen Taiten Guareschi, che ha così definito il Rapporto Maestro-Allievo:

…Vorrei fornirti un’altra immagine: Immagina la capacità di vedere un orizzonte, perché questa immagine fonda la relazione tra Maestro e Discepolo. Guardando questo orizzonte, uno è un po’ più avanti dell’altro, e pur tuttavia sono entrambi molto lontani. Ma sono sempre lì a guardare quell’orizzonte, che è sempre steso lì davanti a loro. Da questo punto di vista, il Maestro è giusto un po’ più avanti. Questo non gli impedisce di essere di fianco al discepolo, anzi, spesso un po’ dietro. Il riferimento dell’orizzonte è fondamentale, altrimenti il Maestro diventa un appiglio, e non c’è orizzonte, né per l’uno né per l’altro.


 Qual’è il significato del Termine SiFu (Sifu o Shīfù) ?

SiFu non è un “titolo”, ma un “rapporto”.

Sifu è uno dei termini più incompresi e male utilizzati nelle Arti Marziali Cinesi, dovuto anche al fatto che la forma scritta dei caratteri cinesi (cosiddetti, erroneamente, ideogrammi) è diversa, ma la pronuncia è quasi identica.\

Quando si legge la romanizzazione del termine, non si vede alcuna differenza, tuttavia, scritti in cinese, differiscono nel loro significato. La romanizzazione del termine corrisponde a Sifu, SiFu, Shifu, mentre i Caratteri Cinesi sono come segue: 

  1. Shīfù 師父 (师父 in cinese semplificato)
  2. Shīfù 師傅 (师傅 in cinese semplificato)

Il primo radicale è identico per entrambi, è il Carattere 師 SHI, il quale si riferisce a qualcosa che è “correlata al maestro, all’insegnante o all’educatore in genere” e si riferisce in generale ad una “persona specializzata in una scienza o un’arte” o semplicemente come sinonimo di “esperto in…”.

La differenza sul significato del termine è quindi data dal secondo Radicale:

  1. Fù 父: Si traduce letteralmente come “Padre”, come colui che “si prende cura di…”;
  2. Fù 傅: Viene tradotto come “insegnante”, “tutor” o semplicemente si riferisce ad una persona con una specifica “istruzione ricevuta”. 

Quindi il termine Sifu (con il 2° Radicale), ovvero 師傅, assume il significato più generale di “insegnante”, “istruttore”, “tutor”, “professore” o in generale “colui che insegna”. Può essere usato anche per capacità differenti dalle abilità marziali, quindi per riferirsi a persone che hanno una maestria nel campo della cucina, della falegnameria, della pittura, della guida e sono così chiamati in segno di rispetto per il lavoro che fanno e per l’abilità acquisita nel loro campo.

Differente è il termine SiFu (che noi scriviamo con la “S” e la “F” maiuscola), ovvero 師父, in questo caso il termine acquista più un’accezione Marziale e di relazione tra le due figure (Maestro ed Allievo), possiamo tradurlo quindi come “Maestro”, persona che si prende cura del proprio figlio (acquisito o diretto), “Maestro Spirituale” inteso quindi come esempio o modello da seguire, ovvero come una “figura paterna” che si prende cura del proprio Allievo sotto tutti gli aspetti, con amorevolezza e rispetto, ma la dove serve anche con fermezza. Basti pensare che nel Buddhismo Mahayana anche il monaco può essere chiamato ShiFu 師父.

Molte persone credono, erroneamente, che il termine SiFu (師父) si ottiene secondo una gerarchia che possiamo riassumere brevemente in Studente – Allievo – Istruttore – Insegnate – SiFu ; ma da quanto abbiamo capito il termine “SiFu” è ben altra cosa ed implica aspetti molto più profondi ed importanti.