Il termine SAN BAO deriva dal Cantonese e rappresenta uno dei capisaldi dell’antica Cultura ed Alchimia Cinese. In Cina un principio non funziona se non è universale, per questo il concetto di “San Bao” trascende le varie discipline attraversandole tutte: possiamo trovare “San Bao” nella Medicina Tradizionale o nel Buddismo, nella Filosofia o nelle Arti Marziali secondo una diversità che si identifica con il concetto, rendendo concreto il significato nel campo stesso di applicazione.

Letteralmente tradotto SAN BAO significaI Tre Tesori” o “I Tre Gioielli“; secondo il contesto di applicazione questi “Tre Gioielli” acquisiscono un significato diverso: nel Kung Fu Tradizionale sono costituiti dal Maestro,dall’Allievo e dall’Arte; nel Buddhismo i Tre Gioielli rappresentano il Buddha, il Sangha (la comunità dei Religiosi) ed il Dharma (la Via), mentre nella Medicina Cinese costituiscono invece l’Energia Fisica, Mentale e Spirituale.

Volendoli individuare da un punto di vista Alchemico e quindi secondo un contesto più ampio e generalizzato possibile, i  Tre Tesori possono essere identificati come Jing (essenza), Qi (energia) e Shen (spirito).

L’essenza (Jing) rappresenta la nostra natura più profonda ed intima, quello che ci fa dire: “questo sono io“. È quella parte di noi con cui ci identifichiamo, è quello che realmente siamo. Rappresenta un pò il nostro “Codice a Barre”,ciò che ci definisce e che ci è stato tramandato per eredità. Anche se non in modo semplice è possibile intervenire su questo tipo di “energia” migliorando cosi noi stessi. Da qui l’importanza di coltivare la propria essenza ed il proprio Sè più profondo, perché l’essenza rappresenta il nostro “Essere”. È quello che gli antichi Greci hanno riassunto in quel famoso adagio impresso sul Tempio dell’Oracolo di Delfi: “Conosci Te Stesso“. Le Arti Marziali e le Discipline Orientali ci aiutano in questa Via di ri-scoperta alla ricerca di noi stessi.

L’energia (Qi) rappresenta quel filo sottile che tiene uniti un corpo, una mente ed uno spirito proprio qui e proprio ora. Secondo il pensiero filosofico orientale tutto l’universo è la manifestazione di questo Qi primordiale, di questa energia che permea il Tutto. Il Qi non è qualcosa di separato da noi…noi siamo Qi ! Siamo pura energia, allo stesso modo di come siamo sangue e respiro. Anche se non appare evidente agli occhi, la materia, cosi come noi la concepiamo, è essenzialmente vuota. Gli elettroni ruotano intorno al nucleo (considerando un modello particellare ed elementare della natura) alla stessa distanza che esiste tra la cupola di San Pietro a Roma ed una noce posta al suo centro! Quello spazio non è vuoto, quello spazio è una forma energetica di informazione vibrante. La pratica Marziale e le Discipline Orientali si basano anche sullo studio, la comprensione e l’applicazione di queste energie sottili, uno studio però che passa inevitabilmente per la nostra fisicità.

Lo spirito (Shen) è il terzo e più importante gioiello. Senza entrare in questioni esoteriche, che esulano da questo discorso, possiamo ricollegare lo Spirito alla mente. Quando si parla di anima o di spirito, infatti, si porta l’attenzione al cuore e questo organo, secondo la tradizione orientale, è associato all’attività della mente. Quindi il terzo gioiello è lo “spirito/mente”, quella parte che ognuno di noi sente vibrare in se stesso. Nelle Arti Marziali e Discipline Affini la capacità di controllare e disciplinare la mente è di fondamentale importanza. La mente non è altro che un insieme di informazioni, figure, immagini e convinzioni incamerate in noi stessi, che ci legano ad un paradigma, cioè ad uno schema interpretativo della realtà, attraverso la mente noi vediamo il Mondo. Come disse Gautama il Buddha “Noi siamo ciò che pensiamo; con i nostri pensierni noi creiamo il Mondo“.

Lavorare nelle Arti Marziali significa fare propri, a livello di conoscenza, esperienza ed essere, questi tre concetti fondamentali.

Noi siamo quello che pensiamo, siamo noi che facciamo il nostro mondo. Il “Nostro Mondo” esiste solo nella “Nostra Mente” ed in nessun altro luogo. Si sono incamerati in noi, lungo la nostra esperienza di vita, dei modelli di pensiero che ci hanno condizionato; quando invece siamo noi a dover usare la mente e mai la mente a sfruttare noi.

Quando diventiamo i padroni della nostra mente, allora cominciamo a capire la relazione tra mente ed energia, cominciamo a capire la relazione che esiste tra spirito e corpo, tra pensiero ed azione. Perché troppo spesso questa dicotomia interna ci blocca, ci toglie energie e non ci fa realizzare; dovremmo solo imparare a Fluire. Quando il gatto afferra il topo la sua azione non è bloccata dai pensieri ma l’idea si trasforma in pratica. Nello stesso modo le Arti Marziali Tradizionali ci rendono in grado di trasformare noi stessi.

 

“Si predica la Dottrina per lo Spirito,

ma lo Spirito ed il Corpo sono all’Origine una cosa sola

e non possono essere separati.

A chi vi vede ora appare chiaro che il vostro Spirito, proprio come il vostro Corpo,

è debole ed affaticato e che quindi non potete raggiungere il fine della ricerca.

Per questo vi insegno un metodo con cui vi consiglio di accrescere

la capacità del vostro Corpo,

fatto ciò, cercherete di raggiungere l’essenza dello Spirito.”

Bodhidharma

 

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